sabato 7 aprile 2012

Gli aghi dei draghi.

Riccardo è sordomuto. Mi chiama con uno dei suo gorgoglii e l'espressione seria. Quando mi avvicino curioso, lui scosta una pietra col piede calzato nelle robuste scarpe da lavoro, scoprendo una siringa ipodermica. Ci guardiamo attoniti, poi indica la casa di fronte, quella di Davide, morto l'anno scorso di overdose a trent'anni. Ora la casa è vuota, sua moglie se ne è andata insieme ai bimbi. Ci chiediamo silenziosamente se la siringa  fosse appartenuta a Davide. Senza dire niente, Riccardo mi guarda annuendo: si,si, era la sua.
Lo abbiamo seppellito proprio io e Riccardo ad Agosto dell'anno scorso, in quel caldo d'inferno.
Tre metri cubi di terra, forse più, tutti con la pala, a mano. Lo scavatorista non ce l'ha fatta, all'ultimo momento è esploso in lacrime chiedendoci di richiudere la buca con i badili. Era amico di Davide.
Ho porto tre rose a sua moglie: una per lei e due per i bimbi. Lei timida mi ha ringraziato. Io, senza nessuna emozione, ho iniziato a spalare. Veloce, il più veloce possibile, sotto quel sole estivo senza che l'ombra rinfrescante dei cipressi ci desse sollievo. La gente guardava, il padre e la madre di Davide, la moglie e la sorella, e tutti i cavalieri amici suoi. Ad un certo punto ho udito il figlio chiedere :- Perchè richiudono la buca? Un nodo nella gola da ricacciare giù. Stavo seppellendo un ragazzo della mia età.
Avanti, avanti, mi dicevo, e facevo a gara con Riccardo a chi si stancava prima. Quando lui si è fermato per asciugarsi la fronte mi ha detto :-Gna!- e io ho capito che ero diventato come il Francesco Dell'amore di quel film di quando ero ragazzino. Fiero. Sono diventato un personaggio di un film che ho amato.
Avanti, avanti a spalare, e non potevamo toglierci le camicie nere madide di sudore, per rispetto del morto. L'odore dei cavalli venuti a render l'ultimo omaggio a Davide riempiva l'aria, insieme al pianto forte della madre che sarebbe morta di crepacuore solo due mesi dopo.
 L'ultimo ricordo che ho di lui è una partita a pallone in quel campetto ricoperto di detriti... Anzi no, abbiamo suonato il bongo insieme, alla festa del vino. Quando sono arrivati i Carabinieri alle quattro del mattino,  mi sono dileguato rapido e silenzioso; lui è rimasto lì insieme alla sua banda di draghi ; quando uno dei carabinieri ha estratto la pistola, qualcuno dei draghi lo ha fermato con una bottiglia di birra in testa.
Alla fine i Carabinieri li hanno fermati e portati in caserma, mentre io sono rimasto a guardare, tra la folla preoccupata e impaurita.
La paura è un sistema di difesa. E io ho sempre avuto paura degli aghi.


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