sabato 18 gennaio 2014

Un fumetto come dice Lobo





 Lobo è un amico. Uno dei pochi amici che legga. Non è una specie di intellettuale, e nemmeno uno a cui piace leggere perché fa bene alla mente o perché ha preso la piacevole abitudine di farlo fin dai tempi di scuola. No, Lobo è un vaccaro, un contadino, che abita in solitudine nelle campagne e leggere gli tiene compagnia, così come il vino; no, meno del vino. Però, mentre bere intristisce la sua solitudine, la lettura lo porta ad accettarsi meglio.
Lobo legge anche i fumetti. Alcuni numeri di Hellboy e Preacher con i disegni di Frusin e Risso glieli avevo presi in prestito senza più restituirglieli. A lui non importa, lo sa che li ho fregati io, ma a lui non importa niente: una volta l'ho visto accendere il fuoco con un numero di Dylan Dog disegnato da N.Mari. Erano i nazisti a bruciare i libri e i miei rimbrotti di disappunto, lo hanno spinto ad accendersi pure una sigaretta, con quelle pagine.
E' stato la prima persona a cui ho dato una copia del mio ultimo libro. Il fuoco.
Non gli è piaciuto. Ha detto che il libro era bello ma ...Insomma credo che non gli sia proprio piaciuto, anzi ne sono sicuro. Inoltre eravamo rimasti daccordo che mi avrebbe pagato la copia ma non credo voglia più farlo; dopo aver letto il libro, insomma, non ritiene giusto pagarmelo. E io gli do ragione.
 Mi ha detto anche che dovrei fare un libro bello veramente, la prossima volta.
Un libro con "parecchia zozzeria, cadaveri e donne nude. Pornografia, omicidi, sangue, roba così...Per questo la gente legge i fumetti".
 Spero proprio che a Lobo gli piaccia il mio prossimo fumetto.

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